La prima testimonianza documentaria dell’esistenza della curtis e del territorium di Albera risale al 1350 e fu chiamato spesso successivamente Albara de Fondulis.
Albera è elencato tra i comuni del Contado di Cremona nel 1562 ("Repertorio delle scritture dell’abolito Contado") e citato sempre tra i comuni del Contado nel 1634 (Oppizzone 1644). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 Albera era una comunità della provincia superiore del Contado cremonese, dato confermato anche dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento, datate 1753 (Compartimento, 1751; Risposte ai 45 quesiti, cart. 3053).
Dalle risposte ai 45 quesiti emerge che il comune di Albera, non infeudato, non aveva consiglio, né generale, né particolare e che ogni anno l’assemblea degli abitanti eleggeva il deputato, il cancelliere e il console. L’amministrazione del patrimonio pubblico spettava al deputato, mentre il cancelliere, residente in loco, redigeva le pubbliche scritture, in particolare i riparti, e il console aveva competenze di carattere giurisdizionale.
A metà del XVIII secolo il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Cremona e il console, tutore dell’ordine pubblico, era tenuto ogni anno a prestare l’ordinario giuramento presso la banca criminale della provincia superiore. All’epoca contava 72 anime (Risposte ai 45 quesiti,cart. 3053).
Comune di Albera con Salvarola de' Patti, de' Vassalli e Ronco Todeschino (1757 - 1797)
Nel compartimento territoriale dello Stato di Milano, pubblicato con editto del 10 giugno 1757, risulta inserito nella delegazione III della provincia superiore di Cremona.
Al comune di Albara vennero aggregate le comunità di Salvarola de’ Patti, Salvarola de’ Vassalli e Ronco Todeschino (editto 10 giugno 1757).
Nel compartimento territoriale della Lombardia austriaca, pubblicato con editto del 26 settembre 1786, apparteneva alla delegazione III della provincia di Cremona. Al comune di Albara erano aggregate anche le frazioni di Salvarola de’ Patti, Salvarola de’ Vassalli e Ronco Todeschino (editto 26 settembre 1786).
Secondo la legge emanata in data 1° maggio 1798 Albara con Salvarola de’ Patti, Salvarola de’ Vassalli e Ronco Todeschino era uno dei comuni del distretto 16 di Soresina del dipartimento dell’Alto Po (legge 1 maggio 1798). Secondo la legge emanata in data 26 settembre 1798 Albara ed uniti era uno dei comuni del distretto XI di Soncino del dipartimento dell’Alto Po (legge 26 settembre 1798).
Secondo la compartimentazione della Repubblica Cisalpina pubblicata con la legge emanata in data 13 maggio 1801 Albara ed uniti era uno degli 81 comuni del distretto II di Crema del dipartimento dell’Alto Po (legge 13 maggio 1801). Con decreto datato 8 giugno 1805 il comune di Albera con Salvirola de’ Patti, Salvirola de’ Vassalli e Ronco Todeschino, in applicazione della legge del 24 luglio 1802 e in virtù dei 550 abitanti, fu classificato come comune di III classe e era uno dei comuni del cantone III di Soncino del distretto II di Crema del dipartimento dell’Alto Po (legge 24 luglio 1802; decreto 8 giugno 1805).
In base al compartimento entrato in vigore dal 1° gennaio 1810, pubblicato in seguito alle concentrazioni dei comuni avvenute in attuazione dei decreti 14 luglio 1807 e 24 novembre 1809, il comune di Albera fu concentrato nel comune denominativo di Romanengo (decreto 14 luglio 1807; decreto 4 novembre 1809).
Nel compartimento territoriale delle provincie lombarde del 1816 Albara con Salvarola de’ Patti, Salvarola de’ Vassalli e Ronco Todeschino faceva parte del distretto II di Soncino (notificazione 12 febbraio 1816).
Secondo il compartimento del 1844 Albera con Salvirola de’ Patti, Salvirola de’ Vassalli e Ronco Todeschino era un comune con convocato del distretto II di Soncino (notificazione 1° luglio 1844). Nel 1853 Albera con Salvirola de’ Patti, Salvirola de’ Vassalli e Ronco Todeschino, comune con convocato e una popolazione di 692 abitanti, fu inserito nel distretto VII di Soncino (notificazione 23 giugno 1853).