Storia
La prima citazione dell'oratorio di Santa Maria Maddalena presso Ronco Todeschino risale al 1588 e doveva trattarsi di un semplicissimo luogo di culto senza “intrata alcuna ne manco paramenti alcuni”. Nel 1601 ci viene descritto come un piccolo edificio quadrato, il soffitto a volta, una porta vicina all'altare e sobri arredi. Era priva di beneficio e la Messa era officiata da un frate carmelitano proveniente da Romanengo che poteva contare solo sulle elemosine.
L'attuale edificio è frutto di un ampliamento voluto dalla famiglia Piazzoni nella prima metà del XIX secolo. L'evento è riportato in un'iscrizione posta sulla facciata, oggi quasi illegibile, che recita:
Hocce sacellum / Sanctae Mariae Maddalenae Poenitenti / dicatum / Familia Piazzoni Bergomate / summo nata loco / cebsu proprio extruebat / anno [indecifrabile].
La chiesa si distingue per l'accesa colorazione gialla, come gran parte del complesso agricolo peraltro. La facciata in finto bugnato è divisa in due ordini: in quello inferiore è collocato il portale d'ingresso affiancato da due lesene che sorreggono una trabeazione.
Nel semplice ordine superiore, appoggiata al marcapiano, è posta una finestra semicircolare. Conclude la facciata un timpano triangolare.
La chiesa era sottoposta fino al 1934 alla parrocchia di Romanengo; con l'entrata in vigore del decreto di monsignor Giovanni Cazzoni – vescovo di Cremona – dal 1° giugno di quell'anno la chiesa e il complesso di Ronco Todeschino furono affidati alla parrocchia di Salvirola cremonese.
Bibliografia
- Ferruccio Caramatti, Da Ero a Salvirola, Pandino, 1995.